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BREVI ESTRATTI da «Io e te sempre più distanti»

Joey: «Non sapevo cosa dire. Cominciavo a sentire la testa pesante, come se qualcuno l’avesse aperta e ci avesse messo dentro chili e chili di cemento. L’unica cosa che vedevo chiaramente in tutto quel grigiore era la mia Diana e l’episodio di qualche ora prima, quando l’avevo mollata sulla strada, con una cattiveria che mai mi sarei aspettato da me stesso.»

Diana: «Sono perfettamente consapevole del mio comportamento impossibile. Ma sfido qualunque donna a mettersi nei miei panni e a dichiarare che sarebbe riuscita a separare lavoro e amore; e a guardare negli occhi serenamente, senza provare rancore, un uomo che prima dice di amarti e poi ti racconta mille bugie con una spontaneità disarmante. Quella spontaneità che mi avrebbe indotto ben volentieri a prenderlo a schiaffi più e più volte.»

Joey: «Non c’è nulla che ti permette di capire perché ami una persona piuttosto che un’altra. Puoi metterti a tavolino, stabilire mille qualità per una e mille qualità per l’altra. Ma la qualità che motiva il sentimento dell’amore non la troverai mai.»

Diana: «Mi ero sentita finita, come donna e come artista. Joey sapeva bene quanta fatica avevo fatto per riuscire a fidarmi di lui, sia per il mio turbolento passato sentimentale, sia per il modo non proprio trasparente in cui era iniziata la nostra relazione. E quando finalmente avevo capito di potermi fidare di lui, quando finalmente ero riuscita ad abbattere tutte le mie difese e insicurezze, sicura di potermi dare a lui con tutta me stessa, mettendo a nudo la mia anima e il mio cuore, ero stata tradita nel peggiore dei modi: con il corpo e con le bugie.»

Joey: «Ma che cosa ne sai, tu?» urlai ancora, con il cuore che mi batteva all’impazzata, gli occhi lucidi e le guance arrossate. «Hai mai avuto la sensazione di vivere una storia in cui tu metti cento e in cambio ricevi a stento dieci? E quando sei finalmente determinato a voltare pagina, la tua imprevedibile ragazza prova di nuovo a farti cadere nella sua trappola d’amore? Dopo mille volte che ci avete provato e mille volte che siete affogati nella merda?»

Diana: «Fu meraviglioso addormentarci insieme, fianco a fianco, con il suo braccio che mi avvolgeva e mi faceva sentire protetta. Da quanto tempo non avevo più provato quella sensazione! Sapevo che non avevamo risolto niente e che c’erano mille punti, tra di noi, rimasti irrisolti, ma in quel momento non me ne importava nulla: stare vicino a lui mi dava la sensazione di essere invincibile e di riuscire a sistemare tutto in un lampo, con un semplice schiocco delle dita.»

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